Villa Pamphilj

Da buon romano quale sono ho pensato di fare un salto questa mattina con il mio fido cane Zeus a villa Pamphilj. E’ un luogo importante per me, per quanto ci vada veramente poco.

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Sono uno dei pochi fortunati ad aver trascorso tre anni della propria vita all’interno di Villa Pamphilj perché c’ho fatto le medie. Si esatto, all’interno della villa c’è tutt’ora una scuola media, anche se la succursale dove ho studiato è ormai parte integrante della villa e quasi non si riconosce più. I primi due anni li ho passati in una succursale, che oggi è parte della villa, credo che solo chi l’abbia vista prima possa ricordarlo come testimoniano le foto che ho fatto. Sono passati anni ed il verde e gli alberi piantati sono riusciti a fare un ottimo lavoro.

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Questa immagine che vedete mi ha fatto molto sorridere. Specialmente la panchina. Li dove potete vedere la panchina c’era la mia classe. Ovviamente non era all’aperto, la mia scuola era stata costruita con dei prefabbricati. Non era assolutamente bella, ma ero piccolo e mi piaceva veramente tanto. specialmente perché la ricreazione la facevamo direttamente nella villa. Facevo il tempo prolungato quindi uscito alle 16,30 ed avevamo una lunghissima pausa pranzo. Penso di essere stato un vero fortunato. Specialmente i primi due anni, passati in questo luogo. Per quanto ogni volta che vedo questa foto provo un po’ di tristezza perché mi dimostra come il tempo passa e cambia ogni cosa. E’ inutile che lo nascondo sto diventando vecchio, e come gli anziani per quanto ancora non lo sono, comincio a guardarmi indietro per trovare il passato. Non frequentemente, intendiamoci, ma comincio a farlo più di quanto lo farebbe un neo trentenne.

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Questa è un altra vista di quella che una volta era la mia scuola. Per farvi comprendere qualcosa in più la posizione in cui ero era adibita alla mensa, dove mangiavo dal lunedì al venerdì. ovviamente il sabato non andavo a scuola, proprio perché facevo il tempo pieno. Si può vedere tranquillamente la siepe di divisione. ovviamente ai miei tempi. (cavoli ho detto ai miei tempi, quindi vuol dire che comincio veramente ad invecchiare) al posto della siepe passa e curata c’era una rete metallica di colore verde leggermente invecchiata. Che dire ovviamente la siepe è meglio e più funzionale ora, ma ci da l’idea di quella che era la mia scuola

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Questa foto rappresenta una delle vedute di quanto facevo ricreazione. Devo dire che non è cambiata per nulla, come se il tempo si fosse fermato. lo spiazzo era grandissimo, ma non ci permettevano di giocare con il pallone, per quanto sarebbe potuto essere un campo da calcio perfetto. Guardando al foto si può anche vedere anche l’arcobaleno, non c’era ovviamente è solo un regalo del mio telefono. Sono proprio contendo di aver potuto passare alcune ore della giornata prendendo una macchina del tempo e tornando bambino. Lo so, i viaggi del tempo sono pericolosi, ma ogni tanto vanno fatti. E questo era doveroso. Specialmente perché era una bella giornata. La prima vera giornata di primavera in cui avevo del tempo libero che poteva essere dedicato a questa nobilissima attività.

Visto che ho parlato di macchina del tempo, non posso pensare a come facevano lezione di inglese. Penso di aver avuto una delle migliori professoresse d’inglese della storia. Era di madrelingua, quindi aveva una mentalità veramente british. Lei spessissimo ci faceva uscire e facevano lezione camminando per la villa. Per quanto possa sembrare folle eravamo tutti attenti a sentire la sua voce gentile cercando di apprendere ogni parola che lei ci insegnava. Ovviamente la pacchia finì l’ultimo anno quando la succursale venne chiusa e fui trasferito nella sede centrale, non era assolutamente bella come la vecchia scuola ed aveva un grosso cortile in cemento e asfalto, quindi passavamo lì tutta la ricreazione. Non ho fatto foto per non distruggere lo stile bucolico di questo post, perché ovviamente è proprio brutto.

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Vedere la primavera tornare prepotente nei colori e nei profumi, mi ha fatto veramente bene è stato un momento veramente ritemprante, tra le altre cose mi sono ripromesso di tornarci il prima possibile, quando ovviamente riuscirò visti gli impegni giornalieri.

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Vedendo i giorni seguenti, mentre scrivo questo articolo, devo dire che sono stato proprio fortunato visto che il tempo si è guastato notevolmente e quel bel caldo ed il sole gentile è quasi un ricordo mentre scrivo questa mia testimonianza sulla bellezza di villa Pamphilj

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Termino questo brevissimo articolo, per quanto ci sarebbe molto da scrivere sia sui colori che sui profumi, mettendo un immagine dall’alto della cascata presente. E’ piccola, ma il rumore è quello di una vera cascata e mi è sempre piaciuta. Non ho fatto la foto al laghetto perché al contrario non mi piace per nulla, anche perché se parliamo di laghetti è molto meglio quello delle nutrie presente nell’altra villa, visto che l’olimpica la taglia in due, ma che non è mai rientrata veramente nelle corde se non per il laghetto delle nutrie visto che l’ho sempre frequentata pochissimo, proprio perché è questo il lato che ho sempre vissuto e che in qualche modo in appartiene, non nel senso di proprietà ovviamente, ma a livello sentimentale. Anche perché quando incontravo una ragazza, spesso la portavo a villa pamphilj in uno dei primi incontri, proprio perché l’ho sempre considerata parte della mia vita. Certamente si può parlare se è un bene o un male portare una ragazza in villa, ma non lo faremo in questo articolo… magari ne parlerò più avanti in qualche altro articolo. Termino dicendo che quando ero un teenager le due ville se pur con lo stesso nome erano divise, chi andava in una non andava quasi mai nell’altra, anche per la pericolosità dell’olimpica che non era mai stata facile da attraversare. Ora hanno costruito un ponte che le unisce, ma non è proprio bello da guardare. Durante gli anni a Roma si sono costruiti molti ponti, e per quanto quest’ultimo sia funzionale non è certamente gradevole alla vista, ma ha di fatto riunito le due ville e forse avendone la possibilità con un altro giro della macchina del tempo potrei anche decidermi di girarla un po’ per scrivere un altro articolo, per quanto come ho detto non ho pochissima esperienza.

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