Spectre – La recensione

Ho atteso di rivedere questo film prima di fare la recensione perché in qualche modo l’ho apprezzato molto, forse sarà la scena iniziale che mi è piaciuta particolarmente, per quanto devo dire che i tre minuti abbondanti di canzone come stacco non mi sono piaciuti affatto. Che dire come film di James Bond mi sarei aspettato che fosse sulla falsa riga degli altri, ma non lo è stato affatto, ora detto questo sembra una contraddizione rispetto al mio incipit in parte lo è in parte non lo è.Tra tutti i nuovi film di Bond il mio preferito rimane Skyfall, perché è una spanna sopra e perché ovviamente ha un significato anche a livello di trama, questa sconosciuta. Ma se si sgrossano alcune parti della trama che non ho molto chiare, e non credo che sia per mio demerito devo dire che Spectre è un bel film anche perché ci insegna che cosa non deve fare un cattivo che ha avuto il tempo di creare il proprio impero personale, visto che è riuscito a distruggerlo e ha finire in prigione per vedere un palazzo esplodere. La mia domanda, ricordo ancora quando l’ho visto è stato PERCHE’? PERCHE’? PERCHE’? Non ha veramente senso quella scena. Sei così potente che puoi far volare un aereo nei cieli di Londra, fantastico, buon pro ti faccia! Ma rimanere li a guardare un palazzo esplodere, visto che non puoi vedere se il caro James rimane li dentro è veramente inutile, e forse serviva solo a chiudere il capitolo Daniel Graig nel ciclo intramontabile dell’agente segreto per eccellenza. In questo senso il film è autoconclusivo, visto che Blofeld viene catturato ed esce di scena, ma se vogliamo dirla tutta è ovvio che un singolo film non basta, o magari serviva qualcosina in più, una piccola ulteriore fatica di Bond per catturare il suo arcinemico, magari anche solo la scena in cui lui lo va a prendere in qualche posto sperduto non certo perché l’elicottero è esploso e lui è ferito.

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Ci sono sicuramente delle perle che vanno prese in considerazione, la prima parte del film si svolge proprio a Roma, e vedere la città da turista, se ovviamente ci immedesimiamo in Bond è veramente bello. La vista dall’elicottero toglie il fiato. E’ stato scelto il granicolo proprio per la sua capacità di abbracciare Roma nella sua interezza e nel suo spirito.

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Un’altra perla è la scena nel rione Monti con, il vecchio che va piano nel centro storico, probabilmente la possiamo capire solo noi romani nel suo splendore, visto che ci capita quotidianamente di avere fretta e di trovare il simpatico vecchietto che al contrario non ha nulla da fare. Ovviamente noi non siamo James bond e non possiamo speronarlo per fargli aumentare la velocità, e farlo parcheggiare. Ho riso molto in questa scena, perché ovviamente è un bel intermezzo, pensato per sminuire la scena dell’inseguimento, e meno male che non hanno preso il lungo Tevere altrimenti sarebbe finito molto, molto prima. Proprio per questo invece di prenderlo fanno sulle rive. Bello l’omaggio alla città Aeterna che è stato fatto perché dopo tutto è la città più bella del mondo.

Il tentativo di riunire i precedenti film, a mio avviso, è ben riuscito, probabilmente potevano essere inseriti prima alcuni dettagli, negli altri film, ma devo dire che la trama non ne risente di questa modifica fatta a posteriori. Perché comunque è avvincente e non mostra nessun tipo di lacuna o forzatura.

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Per quanto ogni tanto l’humor inglese, per quanto giustificato, non lo capisco. Roma non è stata fatta in un giorno, un giorno è mezzo… Comprendo che dovrebbe far ridere, ma il mio orgoglio romano si è sentito tradito, ma capisco che solo noi viviamo nella città Aeterna, e lo scrivo sempre in questo modo perché è solo così che si scrive, non in altro modo. Che dire l’invidia è una brutta bestia… ed ovviamente C. è un personaggetto (cit.) come direbbe qualcuno, perché è solo sullo sfondo della storia, che come regolamento di conti tra fratellastri è veramente molto bella.

La storia prosegue tra alti e bassi, e le scene di montagna sono ben riuscite. Dopo aver visto Roma è giusto passare alle alpi e alla loro maestosa staticità, anche se non c’è nulla di statico visto il nuovo inseguimento che si profila all’orizzonte. Anche se è tra una macchina che scappa ed un Aeroplano. O forse dovrei dire aeroslitta visto che il nostro caro James riesce a farla diventare una slitta e la guida anche abbastanza bene. Riuscendo a fermare le due macchine che inseguiva in modo rocambolesco, ma lui può tutto dopo tutto.

Visto che non ci facciamo mancare nulla in questo film si passa dalla fredda e nevosa Austria alle calde spiagge di Tangeri. Dove finalmente entriamo nell’American. Un modestissimo Hotel, che comunque rende secondo me molto bene l’idea che un europeo può avere di Tangeri, dopo tutto è Marocco. Visto che la stanza è in stato pessimo e sopratutto c’è un provvidenziale topo che aiuta nella scoperta della fantomatica stanza segreta. Effettivamente la prima cosa che uno pensa quando vede un topo è dove sei andato… Se sei un agente segreto ovviamente, ma non ne ho la sicurezza matematica perché non so a quale agente segreto chiedere conferma.

James Bond rimase sempre 007 e non credo ci sia da dire qualcosa su di lui, anche se Daniel Craig secondo me fatica un po’ ad immedesimarsi nella parte dell’agente segreto.

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Uno dei personaggi che secondo me sono meglio riusciti è quello di M, per quanto devo dire che rimpiango molto il precedente direttore dell’MI6, che secondo me dopo un primo momento di imbarazzo visto che non avevamo mai visto una donna al comando, è diventata fondamentale e che un po’ rimpiango. Il nuovo M. però è molto più simile a quello classico che siamo abituati a vedere. Sembra duro anche nel film Skyfall, ma in realtà sa sempre che cosa c’è da fare e fa la scelta giusta. In questo film è costretto a guardare per evitare che C. sappia dove si trova Bond. E’ una scelta che non prende alla leggera, e che si vede gli costa un po.

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Q. E’ un personaggi diverso da come ci si aspetta, perché non è più l’uomo gadget che fornisce di oggetti il nostro agente segreto, ha una storia personale, per quanto piccola che si lega all’interno dei film ed è comunque disposto a rischiare più volte la sua carriera per fare la cosa giusta, per quanto viene fin troppe volte messo in mezzo.

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Blofeld mi ha sempre colpito come personaggio, anche se a livello cinematografico è cambiato molto rispetto agli scritti di Ian Fleming, e devo dire che forse preferisco il personaggio letterario. Parlando nello specifico in questo film mi piace molto anche se a tratti, come tutti i cattivi di Fleming si dimostra fin troppo fiducioso dei suoi mezzi e questo lo porta inevitabilmente alla sua sconfitta. Come dicevo all’inizio. E’ intrigante e nonostante abbia creato il suo impero criminale in poco meno di venti anni si fa prendere dall’odio che ha per il suo fratellastro, per quanto James era stato soltanto adottato e questo lo renderà sempre meno razionale.

Mi sono dilungato parecchio parlando di questo film e devo dire che in fin dei conti è proprio un bel film, forse la mia recensione esce un po’ troppo tardi, ma credo che debba avere uno spazio tutto suo vicino al televisore, perché ogni tanto può essere riguardato in tranquillità.

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