Riflessioni sulle scadenze di Aprile!

Sono stato molto indeciso su che cosa scrivere. In questi giorni la mia mente è fin troppo tesa al 15 aprile, per quanto devo dire che anche il 12 è una giornata campale, che sarà una svolta ad una vecchia situazione che va avanti a due anni. Devo dire che pur non essendo una persona ansiosa mi sono spesso ritrovato in questi giorni a pensare a queste due date così ravvicinate nel tempo.

La prima ovviamente quella del 12 è un evento che pur molto interessante e importante non lo considero veramente tale, perché è un momento intermedio, nella misura in cui non ho un reale controllo di ciò che accadrà. Devo solo assistere a quello che faranno altre persone ed ovviamente ci sarà del tempo per capire e comprendere. Come dicevo prima, in definitiva, si tratta di un giro di boa, e non di una vera svolta nella mia vita. Che dire di altro? Recentemente qualcuno si è avvicinato a me per risolvere la questione del 12 aprile, ma forse era solo l’ennesimo tentativo per prendere tempo, per cercare di buttare le carte alla rinfusa. Non entro nello specifico perché non sarebbe giusto, o meglio fino a che non arriverò alla fine delle percorso che ho intrapreso non ne parlerò nello specifico. Posso solo dire che comincio ad avere voglia di vedere la fine di questo percorso è stancante, a livello mentale perché non so quando e se finirà nel breve, nonostante il tentativo che definisco come farlocco di chiudere prima questo percorso intrapreso dall’altra parte. Che dire quando mi è arrivata la notizia il 21 marzo mi sono fermato a pensare che forse sarei stato fortunato e che sarebbe finita in tempo breve, ma non è accaduto, anzi. Dopo un primo timido tentativo l’altra parte è sparita, e non si è fatta più sentire, probabilmente perché non c’era un reale interesse, o forse non vedono come sarà la fine di questo viaggio, che non dovrebbe essere per loro così vantaggioso. Staremo a vedere.

Il 15 aprile al contrario è tutta un altra cosa. Perché non vedo l’ora che arrivi, è ovvio che non sarò trai i fortunati, la mia opera scritta con il cuore è stata comunque scritta in poco tempo, o meglio avevo il tempo necessario per scriverla con tutti i crismi, ma ho creduto nelle persone sbagliate, che mi hanno illuso, promettendomi un aiuto che non è mai arrivato. Questa è una lezione che ho appreso appieno, che di cui farò tesoro per tutta la vita. Ho finito la mia opera a Luglio e dovevo rileggerla e correggerla. Ovviamente da qui si capisce che ho partecipato ad un concorso letterario. I giorni da luglio sono passati, forse fin troppo in fretta. Ho dedicato del tempo ad altre attività perché altri mi avevano promesso un aiuto che non è mai arrivato, per quanto questi altri erano i primi ad occupare tutto il mio tempo libero nel week end, promettendomi continuamente di aver letto, di essere a buon punto sulla correzione. Devo ammettere ripensandoci che ho sbagliato su tutta la linea perché mi sono affidato ad altri, delegando qualcosa che dovevo fare da solo, perché solo io avevo la consapevolezza del mio stile ed avevo il polso dello stato dell’arte.  E quando ho scoperto, a pochi giorni dalla data di scadenza per l’invio dei manoscritti, che queste persone erano interessate solo alla mia presenza nei week end, non certo a darmi una mano mi sono sentito veramente un cretino. Ho fatto tutto di corsa e rileggendo in questi giorni mi sono accorto che avrei potuto migliorare molto il mio stile nel tempo che avevo. Credo molto nella mia opera come scrittore, come tutti gli scrittori, ma ora ho la consapevolezza che non era ancora pronta quando l’ho inviata. Ho passato febbrili giorni sulla revisione, ma ho cominciato fin troppo tardi. Negli ultimi giorni mi sono trovato stanco e con gli occhi gonfi per le troppe ore passate davanti allo schermo e senza la lucidità che mi sarebbe servita. Il mio scritto non risulterà tra i fortunati, anche se lo spero vivamente, perché ci ho messo tutto me stesso, tutto il mio cuore e la mia passione. Naturalmente fino all’ultimo incrocerò le dita, sperando nell’impossibile. Avrei avuto la possibilità di mandare un testo più maturo,  più curato, ma ho inviato una bella trama scritta male, questa è la verità, ma la storia per quanto bella non può essere considerata, sempre che il fattore C non entri in azione. Che dire, ho continuato a scrivere perché questo è il mio hobby e mi piace veramente, e solo quando scrivo mi sento veramente bene con me stesso. Ora ho la consapevolezza di aver migliorato molto in questi mesi la mia scrittura. Dedicando il tempo che è mancato nel periodo della revisione. So di poter contare solo su me stesso, e non è certo una cosa da poco, continuerò a credere negli altri perché è il mio spirito, ma dovrò controllare maggiormente se hanno veramente voglia di aiutarmi o se hanno secondi fini. Ovviamente non ho più rapporti con la persona che era così interessata a me da inventarsi di volermi aiutare nella revisione. Per quanto abbia cercato di chiarire, senza però ammettere la verità, una cosa che non sopporto perché preferisco sempre la verità per quanto brutale sia. Avrei potuto accettare la verità, ovvero che la proposta era solo un mezzo perché gli dedicassi maggior tempo, quando di tempo non ne avevo. Avrei francamente perdonato questa persona, perché non sono una persona rancorosa anzi, ma non ha mai avuto la maturità di ammettere la verità, accampando scuse e malattie varie, cercando di spostare l’attenzione da ciò che non aveva fatto ad una sorta di compassione che avrei certamente potuto avere se mi avesse fornito i mezzi per poter affrontare il concorso al meglio. Sia chiaro, non sto attribuendo colpe a questa persona perché l’ho sbaglio l’ho commesso io sedendomi sugli allori, e lavoricchiando sul mio testo quando avevo tempo. Quindi quando arriverà il 15 aprile avrò la conferma se sono riuscito ad infondergli la giusta passione anche se non ho dedicato il tempo alla revisione. Uno scrittore riscrive molte volte il suo testo ed io l’ho fatto, ma probabilmente nel giusto modo. Ho cominciato comunque a lavorarci di nuovo sopra, rendendo più maturo, correggendo gli errori, che non avevo visto quando l’ho fatto preso dal panico per la mancanza di tempo. Ora siamo al conto alla rovescia e comunque ho un bagaglio di esperienza che mi farà lavorare sugli altri testi, perché la mia è una saga, perché tendo a fare sempre le cose in grande. Quando arriverà il fatidico giorno potrò ammettere gli errori fatti, e gioire, rimboccandomi le maniche perché sono agli inizi della mia carriera, e devo intraprendere le strade che tutti i wannabe scrittori come me hanno già preso. Finisco questo lungo sfogo consapevole di aver fatto il mio 110%, e con la felicità di aver comunque mandato un’opera in cui credo fermamente, e se non sarà ancora pronta non c’è problema continuerò a lavorarci ancora, fino a che non sarà degno di essere portato in giro.

Grazie!

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