Tim e le angherie dopo la mediazione

A Luglio del 2016 ho deciso di andare al Co.Re.Com Lazio per le solite angherie che subisco dalla Tim.Ormai sono un cliente quasi fidelizzato con loro da ben due anni, eppure il mio cuore nasce arancione, devo dire che se ripenso al mio passato telefonico sono sempre stato un windista… poi si cresce e si scopre la verità, sono passato a vodafone che è e rimarrà il miglior operatore italiano, con il tempo però anche Vodafone si è fatto abbindolare dalle condizioni di mercato in italia, perché ha deciso di smettere di essere l’operatore che era un tempo divenendo di fatto un operatore di alto standing ma ha un costo che non è più competitivo, ma la vera motivazione perché due anni fa sono passato a Tim è stata l’adsl di casa… proprio mal sopporto i vaghi ricordi che ancora si affacciano nella mia mente quando penso alla vodafone station.
Un vero periodo infernale, perché ho sempre avuto problemi, eppure stoicamente sono rimasto con loro per quasi due anni, perché non volevo abbandonare il mio abbonamento vodafone, alla fine come scrivevo all’inizio ho ceduto alle lusinghe del male e sono passato a Tim sia per il mobile che per il fisso con aspettative molto alte, ma queste sono diventate presto crudele realtà.
Il servizio fisso è stato a lungo tempo come l’avevo immaginato perfetto, senza un problema senza un necessario riavvio del modem come invece era quotidianità per la Vodafone station, poi da ottobre anche la fibra della tim ha deciso che era il momento di far vedere che può essere problematica… di questo né parleremo un’altra volta, lo prometto.
Il servizio mobile invece è davvero pessimo, ma non cambio perché ad oggi non saprei dove andare, la wind non è più il mio amore giovanile, è diventata una compagnia che a stento riconosco. Tornare in vodafone sarebbe una sconfitta perché dovrei prendere solo l’abbonamento mobile, il fisso di certo non rientrerà mai perché ci sono stati troppi problemi, che ancora tormentano i miei incubi.
Quindi sconsolato rimango in tim, dove sul mobile i problemi abbondano.
Ammetto che forse sono un cliente atipico, perché pretendo con forza che si rispetti la carta dei servizi, alcuni potrebbero pensare che sia un pignolo, forse, ma oramai mi sono convinto di essere uno a cui piace la chiarezza in tutte le sue forme. E la chiarezza è una grande sconosciuta per la Tim.
Vi chiederete il perché?
Semplice perché se hai un problema, la soluzione è semplice… te lo tieni. Quando nel lontano agosto 2015 decisi di passare a Tim lo feci con la consapevolezza, sbagliata, di poter avere un servizio convergente di nuova generazione.
Ho preso un servizio abbinato Tim sky liberandomi della parabola, per quanto nel mio giardino sia presente quella di mio fratello ad imbruttire il giardino, e ho anche scoperto che l’ha messa due anni fa, ma che non ha mai funzionato. rabbrividisco. Dovrei dirlo in bulgaro.
Ero entusiasta della possibilità di avere sky direttamente tramite la linea fibra, così non avrei più subito gli effetti deleteri delle nuvole e delle pioggia, che di solito si abbatte sulla mia abitazione ogniqualvolta ci sia una partita della Roma.
Mi sembrava qualcosa di meraviglioso, in più grazie a questo abbonamento portando anche la linea mobile avrei avuto anche la possibilità di avere un 1gb per vedere skygo sul telefonino, questo è il vero motivo per cui ho effettuato la MNP in tim.
La pubblicità è spesso ingannevole, e quella della TIM è diabolica.
Effettuo il passaggio in pochi giorni, e forse perché ancora ignaro mi sembra che il servizio non mi faccia rimpiangere quello della vodafone. Poi come un folle decido di attivare l’offerta Skygo, relativa al giga di cui abbiamo parlato prima.
L’inferno.
Gli operatori del 119 non hanno la minima idea di come fare. Mi chiedono, e alcuni mi implorano di chiamare il 187 perché di certo loro sapranno che fare, così è! Sanno esattamente che fare, ma non possono farlo, proviamo a farlo ma il tentativo non va a buon fine.
Chiamo così tante volte il 119 fino a perdere le impronte digitali sui polpastrelli ma nulla, l’attivazione di questo servizio non è possibile perché nessuno sa come fare.
A ottobre chiamo di nuovo il servizio clienti sperando di trovare una soluzione. Il cielo ha voluto che parlassi con un operatore più testardo di me, che ha voluto superare i gironi danteschi del gestionale Tim, e che mi ha dovuto richiamare ben due volte, ma alla fine ha mantenuto la promessa in cinque giorni ha attivato il servizio.
Quindi da metà ottobre avevo finalmente il servizio che doveva essere attivato ad agosto.
Me lo godo per un po’, perché sono fiero della mia scelta, poi qualcosa dentro di me comincia a montare, mi sento fin troppo stanco per essere trattato in questo modo quindi ricomincio a chiamare il servizio clienti per avere l’indennizzo per la mancata attivazione, ma ovviamente loro hanno le orecchie da mercante.
Mando pec e Fax senza nessun esito.
Fino a quando a luglio decido di scrivere al Co.Re.Com, una delle cose che veramente funziona perché cercando di trovare una soluzione, mediando il potere che le compagnie telefoniche hanno sui consumatori.
Mi danno appuntamento per il 27 settembre.
Nel frattempo scopro, ad agosto del 2016 che l’opzione skygostart è di fatto inesistente perché ho si questo giga, ma non viene scalato quando uso skygo. Consumo i giga della mia carta ricaricabile… Mando un fax ma come al solito non ottengo nulla.
Lo so non dovrei fare spoiler, ma sappiate che ad oggi non ho ancora risolto il problema con l’opzione skigostart, nonostante abbia mandato ben 15 fax, ne posso andare al Co.Re.Com perché la pratica risulta ancora aperta.

Effettuo la mediazione, e troviamo una soluzione ben 273,48 euro per il disservizio, che la Tim pagherà tramite bonifico bancario entro novanta giorni.
Ancora divento rosso pensando di aver creduto che avrebbero veramente rispettato l’impegno preso.
Con la rappresentante di Tim faccio presente che ho già un altro problema, con l’opzione Skygostart e lei mi dice, in maniera gentile, che cercherà di fare il possibile per risolvermelo perché non vuole assolutamente fare una nuova mediazione con me, perché ero fin troppo risoluto.
90 giorni!!!!
Solo altri 90 giorni per chiudere la questione con la Tim, per quanto era ancora in parte aperta perché l’opzione da me tanto agognata non funzionava, ma in quel momento non mi importava. Ero fiero del risultato che avevo raggiunto, ero riuscito a sconfiggere il gigante Tim.

Ovviamente così non è stato. I giorni sono passati, di certo più che i novanta che erano stati programmati. Il bonifico non arrivava. Non so quanti di voi si sono trovati nella mia stessa situazione, una volta chiuso la mediazione il Co.Re.Com non può più aiutare il consumatore, perché la mediazione è un titolo esecutivo, ma la giurisprudenza in questo non ci aiuta perché è vaga ed ogni avvocato che ho sentito è stato incerto, alcuni mi hanno detto che serviva la formula esecutiva, altri invece che avrebbero risolto senza direttamente con una pec… perché a loro la Tim avrebbe dovuto rispondere!!!!

Alla fine sono costretto a tornare al Corecom per ottenere la seconda copia conforme dell’atto di mediazione, in modo da poter sperare in un precetto. Ammetto che quando sono andato dal mio avvocato, lui è rimasto perplesso, anche lui come gli altri avvocati non sapeva che cosa fare perché è una materia sconosciuta e nebulosa, e proprio per questo la Tim non rispetta quanto deciso in mediazione, tanto sa che saranno pochi coloro che si muoveranno per ottenere quanto è stato deciso. Premetto che prima di allora ho avuto solo un’altra mediazione con la vodafone, che è molto più seria e ha rispettato in toto quanto deciso, ma lì la questione era ben più grave.

Passo quasi 30 minuti a convincere il mio avvocato che è necessario il precetto, mi sono informato sia tramite l’agcom che il Co.Re.Com, che rimangono molto gentili anche se impotenti da questo punto di vista perché una volta terminata la mediazione non hanno più voce in capitolo. Il mio avvocato accetta, anche se dubbioso perché non è sicuro che la procedura che mi hanno detto al agcom sia corretta perché non è scritta da nessuna parte. Alla fine forse per fiducia, o forse perché è comunque lavoro accetta. Passano pochi giorni, e mi chiama dicendomi che ha inviato il precetto e che la Tim pagherà quanto dovuto.

Passa ancora una settimana e mi dice che ha compiuto il suo lavoro, se passo a studio c’è l’assegno della Tim. in realtà sono due, uno di 273,48 per me, l’altro di poco meno di 200 euro per lui, visto che ha dovuto fare il precetto. Sono contento perché finalmente ho chiuso un capitolo, ma in parte devo ammettere che non capisco la Tim. Non ha rispettato i termini pattuiti e alla fine è stata costretta a tirare fuori altri duecento euro per il mio avvocato. Quindi un costo in più, che avrebbe potuto risparmiare.

Conclusioni.

La mediazione è uno degli strumenti utili per le controversie in ambito delle telecomunicazioni, ma è anche vero che un operatore, forse il maggiore a livello nazionale quale è la Tim si siede al tavolo ma poi non rispetta gli accordi perché non c’è nessuna autorità che la costringe. Mi sono incaponito e ho convinto il mio avvocato a fare il precetto, anche se lui era contrario. Quando ha poi capito quale era la via, si è reso conto di quanto fosse semplice perché la Tim non vuole finire in tribunale o peggio subire un pignoramento per queste piccole cifre. Però devo ammettere che sono rimasto deluso. Chiusa la tavola di conciliazione, non avevo modo di chiamare la tim per sollecitare il pagamento entro novanta giorni, forse l’avrei fatto, di certo sbagliando. Loro probabilmente accumulano questi pagamenti e li mettono in un dimenticatoio, poi chi è coraggioso e prova con il precetto ottiene ciò che doveva essere suo in maniera automatica. un po’ come i rimborsi automatici per la mancata risposta ai reclami. Sono appunto automatici, ma se uno non li sollecita una decina di volte via fax e poi andando in mediazione non te li danno. Mi aspettavo molto di più dalla Tim, ma è chiaro che in italia abbiamo bisogno come il pane di Free Mobile, perché i gestori non solo non offrono tariffe veramente competitive, ma cercano in ogni modo di prevalere noi consumatori.

Vi do un consiglio, quando avete un disservizio mandate un reclamo scritto via Fax, raccomandata o pec, e pretendete una risposta scritta almeno se vorrete andare nel territorio inesplorato della conciliazione potrete riprendere i soldi che spendete per vedere salvi i vostri diritti, perché è a questo che serve la conciliazione.

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