Le regole del Delitto Perfetto

Ammetto che in questo periodo ho poco tempo per le serie, e quelle che vedo non mi soddisfano più di tanto, forse perché inizio ad essere un’anziano, a quarant’anni cambiano le aspettative? Non saprei dirlo, ammetto che forse qualche anno fa non avrei cercato una serie come questa.

Le regole del delitto perfetto sono veramente incasinate. Forse è proprio questo quello che si deve fare, per nascondere un omicidio…. Solo uno? Ovviamente no. Credo che quando gli sceneggiatori abbiano ideato la serie su due stagioni. Quando ancora l’ambiente, ed i personaggi erano credibili.

La prima stagione è davvero interessante, la scelta di fare salti in avanti con la storia presentando fin da subito le situazioni più particolari senza che lo spettatore sappia come sono arrivati fino a quel punto è molto azzeccata. Crea quel mix di suspance, e di incertezza che viene svelato mano mano che gli episodi vengono divorati dallo spettatore.

Forse ho Netflix, ho forse non sono americano, ma comincio ad odiare l’appuntamento settimanale per vedere una puntata, preferisco di gran lunga poter vedere un episodio dietro l’altro. Quindi, quasi sempre, fatico molto nel seguire le serie, non perché mi perdo pezzi, l’età avanza, ma la memoria è ancora molto buona, quanto perché un buon episodio deve creare la giusta aspettativa…

Come tale l’aspettativa deve essere poi focalizzata sul proseguo non sull’attesa di altri sette giorni per poter vedere l’episodio dopo.

Tornando a parlare di questa serie, che ho trovato carina, proprio per le scelte di trama, che evitano un’evoluzione classica di tipo temporale, ma saltando spesso di palo in frasca tra presente e futuro. Abbiamo visto molto, forse quasi tutto, e quindi ora il compito di una serie deve essere quello di convincerci fin dall’inizio, perché molto non hanno il tempo di aspettare che gli eventi cominciano ad essere interessanti.

La prima stagione è la migliore in assoluto, perché i personaggi ancora non si conoscono, e quindi ci sono i classici dissapori tra i cinque fortunati… (Non è vero non sono affatto fortunati) scelti da Annalise Keating come suoi studenti preferiti, che avranno l’onore di collaborare con il suo prestigioso studio legale.

Prestigioso? ma se è il salone della sua casa… sti americani non li capisco proprio, uno studio stra-figo avrà un super attico, va bene anche una villa ma deve essere storica e strizzare imponenza, non il salotto della Keating… andiamo avanti.

La storia della prima stagione va avanti con alti e bassi, i personaggi non sono ancora maturati, sono di estrazione diversa e non hanno assolutamente nulla a spartire gli uni con gli altri, solo la volontà di essere presi sotto l’ala protettivo della professoressa Keating…

Mi fermo qui, per oggi, domani vediamo di postare la prima stagione riveduta e corretta con tutti i personaggi, e da li vedremo le evoluzioni.

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