Netflix – Ironfist – La rinascita di Sir Loras Tyrell, il cavaliere di fiori

Finalmente qualcosa di nuovo su Netflix, ho visto solo le prime sette puntate, e devo ammettere che non è male. Certo differisce un po’ dall’originale, ma la storia è comunque godibile, forse ci sono poche scene di combattimento… e poi c’è il cavaliere di fiori. Loras Tyrell che riveste i panni di Iron Fist. Leggi tutto “Netflix – Ironfist – La rinascita di Sir Loras Tyrell, il cavaliere di fiori”

AGCOM: il criterio per la fatturazione deve essere il mese sulla linea fissa.

Agcom: L’unità temporale per la cadenza di rinnovo e fatturazione dei contratti di rete fissa deve essere il mese, affinché l’utente possa avere la corretta percezione del prezzo offerto da ciascun operatore e la corretta informazione sul costo indicato in bolletta per l’uso dei servizi

Queste sono le prime parole che si leggono nel comunicato del 24 Marzo dell’autorità delle telecomunicazioni. Forse un po’ in ritardo, visto che ormai tutti i gestori perfino Tim e Fastweb si sono adeguati alle 4 settimane, ma almeno per una volta sul lato telefonia fissa, possiamo avere salvi i nostri diritti. Le 4 settimane erano un aumento delle tariffe del 8,6%, su base annua, senza di fatto portare alcun vantaggio agli utenti finali.

Si pagavano 13 mensilità, per un servizio che non era né migliore, né più veloce.

Le ultime ad adeguarsi erano state proprio Tim e Fastweb, la prima in teoria ancora non è ufficialmente passata alle 8 settimana, visto che la tariffa era diventata di nuovo bimestrale, e non più mensile come è avvenuto fino a marzo. Quindi anche la Tim avrà 90 giorni per adeguarsi come gli altri operatori, oppure sin da subito si eviterà questo inutile aumento tariffario?

L’AGCOM non ne parla, vediamo che succederà nei prossimi giorni.

Per quanto riguarda invece la telefonia mobile, Agcom ha previsto che la cadenza non possa essere inferiore ai 28 giorni, ritenendo dunque necessario individuare  minima di fatturazione al fine di garantire, anche in questo caso, trasparenza e periodo minimo di invarianza delle condizioni economiche dell’offerta. L’Autorità ha altresì stabilito, nei casi di offerte di telefonia mobile che abbiano cadenza diversa da quella mensile, l’obbligo per gli operatori di informare l’utente, tramite l’invio di un sms, dell’avvenuto rinnovo dell’offerta. Nel caso di offerte convergenti che coinvolgano la telefonia fissa, prevale la cadenza prevista per quest’ultima, ovvero su base mensile. Agcom ha stabilito un periodo temporale di novanta giorni per consentire agli operatori di adeguarsi alle nuove regole.

A mio avviso questo estratto dell’AGCOM non ha senso, non vedo differenze tra linea fissa e linea mobile, se non che la prima è sempre meno usata, mentre la seconda prolifera in maniera esponenziale. Almeno non avremo cadenze inferiori ai 28 giorno, qui dovrebbe scattare la hola. La domanda è questa… Perché c’era possibilità di diminuire già le 4 settimane? che poi sono 13 mensilità? Forse si, magari c’era chi pensava alla 14 da pagarsi a dicembre così gli operatori telefonici potevano farsi i regali di natale.

Che aggiungere?

Che dobbiamo pazientare sul lato mobile, fino all’arrivo di Free, che nel frattempo ha lanciato in francia un piano che prevede 100 GB in 4g, sempre mantenendo il costo invariato. Quindi se da un lato l’AGCOM ha fatto la voce grossa sul fisso, sul mobile, al contrario, ci penserà Free a far scomparire gli operatori truffaldini che vogliono guadagnare su 13 mesi. Free odia i 28 giorni, quindi entrando in Italia non dovrebbe cedere alle lusinghe del male.

A fine anno quando sbarcherà Free non credo ci sarà vera concorrenza, ma una lenta moria degli altri operatori, perché di fatto satureremo tutti gli slot giornalieri delle MNP dei vari operatori.

Primavera – Ecco i primi semini piantati

Eccoli finalmente stanno uscendo….

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Ovviamente ci sono i gatti di mezzo, quindi hanno deciso di usare la terra ed i miei semini come bagni personali.

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Qui si vede molto meglio il danno causato dai gatti!!!!

Finalmente ci siamo sono passati 8 giorni e stanno uscendo con il caldo della primavera. Solo che non sono stati abbastanza veloci, e questo ha fatto si che i “Maledetti” felini potessero usarli come bagno.

Ho scritto “Maledetti” perché, in realtà, non odio i gatti perché li vedo come fieri e nobili, sono animali liberi, eppure in primavera quando lavoro in giardino, quando vedo che le piante nuove che ho messo nel Week End cominciano a morire e trovo le tracce della terra smossa comincio ad odiarli.

Nel mio condominio ci sono così tanti gatti nello stato di semi randagismo. Hanno tutti dei padroni, che però non si preoccupano di farli mangiare, né gli mettono la lettiera.  Credo sia una sorta di sport quello di prendere dei felini per poi lasciarli liberi di girare, tanto c’è il nostro custode che è un vero gattaro come la vecchia dei Simpson.

Tra meno di due settimane le piantine saranno cresciute, e i gatti non sentiranno più il bisogno di “marcare il territorio” perché il terreno sarà come il resto del prato, ma fino ad allora neanche Athena, il mio cane potrà fare molto, ogni mattina troverò tracce del loro passaggio, e li maledirò in silenzio.

Netflix – Ogni tanto propone qualcosa di Decente

Ho netflix da più di un anno, credo ormai siano quasi due, eppure non mi ha mai soddisfatto veramente. Ogni tanto trovo qualcosa che mi piace, ma è di breve durata. Forse un paio di respiri.

Sono sempre stato un tipo seriale

Mi piacciono molto più le serie che i film, anche perché quest’ultimi sono troppo limitati nella durata. Per quanto c’è da dire che ormai i film hanno allungato di molto la durata e spesso i contenuti mancano. Le serie hanno il loro perché però devono avere un elemento fondamentale. Devono essere lunghe. Odio le serie alla Trono di spade, perché sono troppo corte, 10 episodi sono troppo pochi.

Voglio 22 episodi minimo.

Su Netflix ho scoperto per quale motivo mi piacciono le serie lunghe. L’avevo subodorato con He-Man e i dominatori dell’universo. Una stagione e sessantacinque episodi. L’unica che hanno fatto, credo, o almeno credo, perché è la sola presente su Netflix

Ma grazie a Daitarn 3 ho finalmente compreso, 40 episodi.

Becchiamoci la sigla

Quando l’ho scoperto ieri, la prima cosa che ho fatto è stata fiondarmi sulla prima puntata. Mi sono sempre chiesto come fosse cominciato, la storia per quanto banale, è stata parte della mia infanzia. Credevo ci fosse un inizio, qualcosa che trasformasse Banjo nell’eroe che è.

Invece iniziamo con una puntata normale. Si manca una delle due assistenti, Reika, ma è già presente Beauty, e alla fine della puntata senza nessun motivo apparente se  escludiamoBanjo è figo, ricco e con il fisico… dimenticavo ha anche i capelli azzurri, lei decide di unirsi e comincia a fare subito la chioccia.

Scopriamo solo alla fine della stagione, che non ho ancora visto, quindi, vado a memoria, che è stato il padre di Banjo a creare i meganoidi, ed è per questo motivo che lui si è trasformato nell’eroe anti robot malvagi.

Ho già detto che la trama è banale, ma quando ero piccolo non mi interessavano queste cose, quindi andava bene così. Non posso certo vedere questi cartoni con gli occhi di un adulto, devo farlo con gli occhi del bambino che fui, perché altrimenti spengo o cambio programma.

Cosa che mi è successa con He-Man, ho provato a guardarlo ma non ci sono proprio riuscito, mi sono sforzato, ma spesso a tarda sera mi sono addormentato, non ero riuscito ad entrare nella modalità bambino.