AS Roma – Nei momenti critici non ci sei mai

Ieri sera sono andato allo stadio, era elettrizzatissimo perché sentivo la competizione, con un unico obiettivo. Vedere L’AS Roma battere i cugini.

Ho preso la metro, cosa che non faccio mai, perché la evito come la peste, è stato un momento drammatico, era veramente piena, come un carro bestiame, ma alla fine sono sopravvissuto, unica fortuna è stata quella di aver preso la metro al capolinea, e quindi sono rimasto seduto quasi tutto il tempo, naturalmente ho fatto il cavaliere.

Parcheggiamo la macchina all’altezza di piazzale Clodio. Un po lontano. Sono le 19,50, siamo in ritardo, e la tensione aumenta a grandi passi compiamo la lunga distanza fino a passare per il bar del tennis. Lì sul viale per la curva si respira un’aria irreale, la tensione è palpabile e tutti cantano gli inni della Roma.

Gran parte della gente è arrivata insieme a noi, perché il martedì non è un giorno adatto per una semifinale di coppa italia. con velocità passiamo i vari tornelli, a venti minuti dall’inizio ho il mio posto in distinti sud lato Monte Mario.

Quel settore, lo conosco bene c’ho passato una vita quando ero piccolo e andato allo stadio con mio fratello, ci siamo andati per anni, poi purtroppo abbiamo perso l’abitudine.

Comincia la partita.

Dai primi momenti si capisce che il copione è già scritto. L’atmosfera irreale, fantastica si trasforma quasi subito in amara delusione.

Voglio Belotti!!!! Qualcuno inizia a urlare questa frase, dopo l’ennesimo tentativo di Edin di prendere lo specchio della porta, ma non è giornata.

Voglio belotti!

Non è un’idea strampalata, in effetti se quest’anno avessimo avuto un cannoniere, un finalizzatore vero, che sa essere freddo e cattivo davanti alla porta è probabile che già oggi avrebbe eguagliato il record di Higuain dello scorso anno.

Dzeko segna tanto, ma a differenza di altri attaccanti ha bisogno di 4 – 6 – 8 occasioni, uno attaccante vero quando vede la porta la sfonda. la fa gonfiare.

Il mio migliore amico si lamenta perché non nè prende una di testa e quando lo fa, manda la palla sul terzo anello…

Scusa?

Si terzo anello di San Siro, è osceno, non riesce proprio a tirare in porta, con la testa poi evitiamo proprio di parlare. Ieri sera Edin era lento, elefantiaco nei movimenti, appariva più un bradipo alla moviola, che un attaccante.

Si può perdere una partita, il calcio è strano domini una partita e poi la perdi al 90° ci sta!!!

Ma non è questo il giorno!!!

Puoi combattere con gli artigli e spuntando sangue, ma alla fine perdi, ci sta!!!!

Ma non è questo il giorno.

Ieri era il giorno di una squadra rinunciataria, che ripartiva all’indietro tutto il tempo, senza mai concretizzare, la lazie al contrario con due passaggi è arrivata tre volte in porta e ha segnato due goal.

Noi invece eravamo bambini sperduti. Paredes, che stimo molto, nelle partite importanti non c’è, un po’ come Edin, che ieri ha mostrato limiti caratteriali, e forse anche mentali.

Leoni in campo i soliti e qualche sorpresa.

Radja corre e si dispera, ma da solo non ce la fa. Devo dire che in tutto questo c’è del buono. Jesus ieri sera sembrava un calciatore, di solito sembra altro invece ieri sera aveva preso l’impegno, e non capisco perché mettere in campo il fiasco del mercato Peres  a Roma non ha mai corso.

Lo ricordo con il torino correva come un matto, ma con noi assolutamente no. Un cambio che non capisco. Veramente

Il faraone, ieri sera sembrava lo stesso giocatore che agognava la nazionale, correva, e giocava palloni, e anche qui il cambio non l’ho capito.

La roma ha avuto problemi anche con l’Empoli. Questa è l’amara verità, forse siamo stanchi, forse c’è altro, e noi da fuori non lo vediamo.

Forse ha ragione Delio Rossi, che sarà pure daa lazie, ma è un professionista, se arriva a dire che Spalletti vuole andare via, forse tanto torto non ha. Puoi perdere male, puoi perdere bene, ma non è stato questo.

L’immobilismo di Spalletti mi ha veramente spaventato, perché era statico fermo, non urlava non reagiva, forse è finito il suo tempo, prima della fine della stagione.

Non so se molti si sono accorti di ciò che è successo ieri sera. Francesco Totti era pronto subito dopo il due a uno, però non è entrato, è rimasto fermo a guardare la partita, come se avesse voluto dire no al tecnico…. poi è entrato. Ma qualcosa puzza.

La squadra è stata rinunciataria fin dall’inizio, era come se avessimo vinto all’andata, come se dovessimo proteggere il risultato. So solo che non è più la roma di Luciano, non c’è gioco, il palleggio è sterile. Per arrivare in porta ci mettiamo una vita.

Quella di ieri sera non era la mia AS Roma, ma non né capisco il motivo, ogni volta che si è arrivati a dover dimostrare qualcosa non l’abbiamo fatto, ed è questo il vero rimpianto, mancano otto partite alla fine e non sono affatto convinto che sarà facile mantenere il secondo posto, perché qualcosa bolle in pentola.

Non possiamo avere una squadra formata da Radja, ma tutti avrebbero dovuto sputare un polmone ieri sera, arrivare a fine partita con i crampi, con la stanchezza fisica e mentale di aver dato tutto, il 110%.

Ora che ci rimane?

Non lo so veramente. Non so se Spalletti Rimarrà o andrà via. ieri sera per la prima volta da quando vado allo stadio sono uscito sul 2 a 2 perché non riuscivo a mantenere lo stress della partita, avevo gli occhi umidi. Non ero sicuro dell’impresa, ma avrei voluto vedere un assedio, 11 leoni che assaltavano la porta avversaria.

Finisce 3 a 2 ma di fatto è peggio di una sconfitta. Abbiamo perso l’andata in malo modo e non siamo stati in condizione di fare qualcosa di meglio. Questa non è l’AS Roma che voglio vedere nel futuro

Questa è la fine della settimana della follia? Ne parlavo in questo articolo e qui  

semini – le prime difficoltà, ma ce la faranno presto germoglieranno nel mio prato

Breve aggiornamento sul mio Prato. La terra nuova compattata con amore prima dal mio piede e poi dall’acqua assorbe avida la fresca rugiada notturna mista al mio innaffiare frenetico eppure ancora non c’è nessuna dei miei piccoli amori ancora nati. Lo so è troppo presto, al momento i semi stanno lottando contro il mondo per fiorire. Leggi tutto “semini – le prime difficoltà, ma ce la faranno presto germoglieranno nel mio prato”

Primavera… Operazione prato

Ammetto di essere estremamente pigro quindi non mi sono mai occupato veramente del mio prato perchè ho sempre pensato fosse qualcosa di faticoso, stressante e inutile.
Quindi lentamente, anno dopo anno, il mio prato si è trasformato in un mostro una sorta di giungla impossibile regno incontrastato di piante orribili, ortiche e altre erbacce.

Due anni fa però decido di riprendermi il mio prato, chiamo il giardiniere, in realtà è il marito della sorella del marito di mia sorella ( forse c era un modo piú semplice per dirlo… Ma ahaime ho usato questa) facciamo il prato distruggiamo le piante ele erbacce. Cominciamo a piantare il prato. Ammetto che mi aspettavo molto altro, tipo dissodare la terra e sopratutto volevo appuattirla visto che il mio prato è un leggermente ondulato.

Le prime piantine escono in meno di una settimana, le annaffio ma scopro quasi subito di aver sbagliato a chiedere consulenza a Fabio perché è completamente inaffidabile. E’ stato lui a scegliere il tipo di manto erboso, per qualche motivo ha voluto l’olimpico. Scelta già dal nome evocativa, e mi aspettavo un bel mantello verde che rendesse la stessa gloria del campo dell’AS Roma… Solo che l’olimpico ha bisogno di attenzioni che io non ero in grado di dargli e che sopratutto lui non avrebbe mai dato. Tagliamo il prato una volta in estremo ritardo rispetto alla crescita rigogliosa del mio piccolo fazzoletto di terra.

Non potevo dargli perché tempo prima mio fratello aveva preso il taglia erba e l’aveva portato nel suo bar, ovviamente l’ha poi rotto, ma questa è un’altra storia.

Quindi da aprile comincio a chiamare fabio perché dobbiamo tagliare il prato, neanche mi risponde, i giorni passano e alla fine nonostante i miei tentativi di voler avere il pollice verde cresce troppo, si piega e muore seccandosi. Il mio incubo riprende, perché mi sono detto spendo 300 euro per rifare il prato, stabiliamo un prezzo mensile di 50,00 Euro al mese per il mantenimento, per fortuna ho aspettato a darglieli anche perché altrimenti avrebbe preso i soldi per non venire mai.

Stanco e deluso decido di comprare il nuovo taglia erba a settembre, per essere sicuro che il prato abbia la possibilità di riprendersi da solo. Inizia a crescere la nuova erba e la pianto ad ottobre la dove ci sono ancora dei buchi. Ovviamente non semino tutto il prato perché vorrei capire se è meglio con il tempo cambiare tipo di prato, e tra una cosa e un’altra arrivo a novembre e preferisco non seminare in autunno.

Oggi sono quasi felice del mio prato lo taglio da solo ogni 7 giorni, così che l’erba non cresca troppo, faccio il mio sacco verde di organico e lo vado a buttare. Ogni volta che per motivi vari tardo di uno o due giorni mi sento proprio male, perché mi manca quel momento che è tutto mio. Vedere il prato tagliato di fresco, sentire l’odore dell’erba un momento quasi bucolico.

Siamo finalmente in primavera, quindi ho finalmente seminato i piccoli buchi che avevo lasciato perché non ero sicuro di cosa avrei voluto mettere. Certo i prossimi 20 giorni saranno traumatici perché non potrò tagliare il prato per permettere la ricrescita delle zone appena seminate.

Che dire? A breve vi posterò un aggiornamento, magari se riesco lo farò anche giornaliero appena le piccole piantine cominciano a crescere.

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