Scadenze di Aprile

Lo so nessuno, sicuramente, si sarà chiesto come sono finite le scadenze, di cui ragionavo qualche giorno fa.

Per come sono andate le cose, forse neanche io mi sarei dovuto preoccupare così tanto. La prima quella del 12 in realtà era del 14, ed è stata sposta ad una distanza di un paio di Parsec, il che fa si che me ne dimentichi fino a che non sarò in grado di raggiungere la velocità della luce. Forse, mi ero creato fin troppe aspettative, e come al solito queste rovinano ogni cosa, però non credevo che potesse succedere questo… e la cosa che posso consigliare è di andare via da questo paese il prima possibile, avrei voluto essere molto più chiaro, ma purtroppo per una forma di arcaica scaramanzia che mi accomuna a molti italiani, tendo a dire il minimo indispensabile quando credo che qualcosa sia troppo importante, e che dirlo, o meglio spiattellarlo ai quattro venti in qualche modo rovini il climax che si crea nella vita di tutti i giorni. Perché è un climax, perché ovviamente è un salendo di emozioni, ed ora girandomi a guardare entrambe le scadenze devo dire, che ho vissuto ogni giorno con una trepidante attesa che aumenta, montava dentro di me senza nessuna ragione, perché ovviamente siamo in Italia e dunque non c’è mai nessuna cosa che finisca in un tempo ragionevole. Non so se qualcuno si chieda quanti sono per me un paio di Parsec, citati sopra… che dire… stiamo parlando di gennaio 2017. Un vero e proprio parto, la data precisa è il 12 gennaio 2017.

Mi sembra come la data di skynet, un conto alla rovescia lontano, ma inevitabile, beh non è così è ovvio che comunque non sarà di nuovo rispettata, magari di un giorno, magari di una settimana, ma ne sono certo, la distanza di nove mesi serve solo a farti perdere di vista il tempo che hai speso, le energie focalizzate perché si sa in Italia non funziona assolutamente nulla. Ora il mio non vuole essere uno sfogo, ma solo la grande verità che ho potuto constatare con i miei occhi, ma torniamo all’originale motivo per cui ho scritto delle scadenze di Aprile.

Qualcuno, spero, ricorderà che ho parlato della scadenza del 15 aprile, bene anche questa è saltata… dovrei dire per motivi importanti o per situazioni maga galattiche. In realtà per colpa della Sicilia. Nel mio immaginario culturale non mi stupisco perché una regione del sud possa ritardare ogni cosa, credo sia normale. Però riflettendo bene sulle motivazioni del ritardo devo ammettere che sono rimasto molto sorpreso. La regione Sicilia si è presa del tempo per fare qualcosa di fuori dell’ordinario, che altre regioni nello specifico non hanno fatto. Ha voluto dare una dimensione diversa a ciò che era, e secondo me ha fatto una cosa molto buona, che vi devo dire, è un vero peccato che non sia in Sicilia e che la mia regione sia il Lazio, che spero perché non lo so ancora abbia rispettato la scadenza, ma l’ha fatto con una logica ordinaria, senza quel qualcosa in più che la Sicilia ha fatto. Quando il 14 ho saputo questa cosa devo dire che ci sono rimasto male, perché ad un giorno dalla scadenza sapere che veniva spostato al 21… cioè a domani, mi ha infastidito molto, ma ora a mente e fredda… e questo è il motivo per cui non ho scritto prima sulle scadenze sono contento che ci sia stato questo ritardo, perché almeno i ragazzi siciliani hanno avuto un trattamento migliore, che in parte invidio perché io al contrario devo aspettare qualcosa senza la possibilità di avere quel qualcosa in più che hanno avuto loro.

Ovviamente poi ci sono persone più fortunate ancora, e questo lo dico con un po’ di ironia, visto che nella giornata del 13 aprile l’ansa della regione Basilicata ha deciso di fare del suo rovinando la scadenza a due giorni di distanza e pubblicando i due nomi… non lo so come mi sarei sentito, perché dopo tutto loro hanno saputo prima di essere o non essere entrati nel grande progetto, ma forse questa settimana in più mi ha permesso di prendere la cosa con il giusto distacco, spero sempre di essere andato oltre e di scriverlo domani a caldo, ma è probabile che non lo sarò, non importa io comunque ho fatto il massimo e ringrazio di aver avuto un’ulteriore settimana per poter ragionare prima degli eventi.

In conclusione le scadenze in Italia non esistono, o meglio esistono solo per noi cittadini comuni, che non abbiamo la forza di poter far nulla, e che dobbiamo ovviamente rispettarle, gli altri, tutti quelli che hanno un minimo di potere, possano essere regioni organi dello stato o istituzioni nella più ampia considerazione del termine… possono fare ciò che vogliono e sopratutto quando vogliono. Non mi piace per niente, e probabilmente non mi ci abituerò mai, e spero di poter dare presto il mio contributo per cambiare le cose, per far si che le scadenze non siamo un momento da repubblica delle banane, ma che siano invece un momento di certezza.

In questi momenti, di così grande amarezza, per quanto devo dire che un ritardo, come scritto l’ho apprezzato molto, a posteriori si intente, mi viene da pensare a come funzionino le cose nel resto dell’Europa. Ci sentiamo troppo spesso dire che siamo europei, in realtà non lo siamo affatto… abbiamo solo una moneta in comune con stati seri… per farvelo capire vi racconterò un aneddoto… Qualche hanno fa un mio amico era in Francia, si era trasferito per vivere li e per un progetto che riteneva molto importante. Essendo li paga le tasse a fine dicembre, aveva usato il commercialista italiano, ed ovviamente questo si era sbagliato, facendogli pagare più del dovuto. 8 gennaio si ritrova sul conto corrente l’accredito della somma che aveva versato in più. In pochi giorni dalla scadenza il fisco francese aveva controllato la sua dichiarazione ed aveva proceduto a restituire quando era stato versato. Questo è l’esempio di come è l’Europa, ha mille limiti, tanti difetti e pochi pregi, ma ha comunque un rigore che ha la sua funzione. Quando parliamo di Italia e del fisco sappiamo che ci vogliono secoli, ed in alcuni casi anche millenni per avere indietro il credito d’imposta o crediti di varia natura, ma si sa noi siamo italiani, e quindi facciamo le cose a caso, per non dire parole più dirette.

Concludo parlando di una cosa che non capirò mai, non riguarda le scadenze, ma riguarda il modo di essere italiani, noi siamo costretti a rispettare le scadenze e pagare le nostre tasse per paura che possano arrivare le sanzioni… altri perché fortunati perché qualcuno li paga per andare in moto, evadono e quando beccati patteggiano per una somma che si aggira sul 30% di quanto dovuto, ovviamente non tutti insieme ma a rate… Però tutto questo solo se ti chiami Valentino Rossi. Si lo so non è una notizia fresca di giornata ma è comunque una cosa che mi ha sempre colpito. Lo so che i suoi 112 milioni che avrebbe dovuto versare non sono importanti perché in Italia è sempre meglio vessare chi ha redditi bassi perché sono di più e che non hanno protezione, ma a ben pensare 112 milioni probabilmente sono tantissimi italiani da piccoli redditi che non hanno la possibilità di patteggiare perché andremmo in Rovina… che dire Siamo italiani, ma non siamo tutti uguali!

Aggiornamento del 21/04/2016

Purtroppo non sono passato alla seconda fase del premio letterario la Giara… non lo dico con rammarico anzi, è stata un esperienza e mi ha formato molto, devo dire che mi è servita molto questa esperienza e ne trarrò molto per il futuro, ovviamente non ero pronto, ma presto lo sarò

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