NPL: Che cosa sono?

Che cosa sono gli NPL (Crediti non performanti)? è una domanda che spesso mi fanno, quindi ho deciso di spiegarlo, per cercare di fare un po’ luce nelle difficoltà di milioni di italiani

Di solito uso sempre l’acronimo NPL “Non performing Loans” perché essendo un inglesismo fa figo. Lo so l’accademia della crusca se mai leggerà questo post pagherà dei killer ma la realtà è questa.  In italiano Crediti non performanti suona male, quindi molti parlano di crediti deteriorati. Ovviamente è un accezione principalmente bancaria, ma che la si può usare per qualsiasi tipologia di credito

Ma che cosa sono esattamente? Sono quei crediti, la cui riscossione è diventata incerta. Non si è sicuri di poterli recuperare. Sono generalmente causati dal periodo di incertezza economica che abbiamo vissuto in questi ultimi periodi. Ma che possono essere anche la cartina di tornasole di un efficienza, in Italia sistematica, della valutazione creditizia. In termini tecnici si parla della valutazione del merito creditizio.

NPL: Le categorie.

Per loro natura così generalista i crediti deteriorati si aprono ad un vero e proprio universo di casistiche. Che è stato leggermente diminuito dal recepimento del regolamento UE 227/15 che di fatto ha cancellato due categorie. I crediti incagliati, e i crediti ristruturati, ora abbiamo quindi solo macro categorie.

  • Esposizioni scadute e/o sconfinanti deteriorate
  • Inadempienze probabili
  • Sofferenze.

Vediamole nello specifico:

Esposizioni Scadute e/o sconfinanti deteriorate

Sono esposizioni, non comprese nelle altre due macro categorie, che sono scadute da più di 90 giorni.

Inadempienze probabili

In inglese “unlikely to pay”. Sono quei crediti che la banca considera non recuperabili se non tramite un azione di escussione delle garanzie. Viene quindi considerata la probabilità che il creditore adempia all’obbligazione creditizia, sia del capitale, che degli interessi

Sofferenze

Nei crediti in sofferenza, finiscono tutti i crediti in cui la banca accerta lo stato di non solvibilità del debitore, quindi stato di insolvenza o situazioni equiparabili. La banca quindi considera questi crediti come non recuperabili, e li segnala in sofferenza.

Oltre a queste tipologie di crediti, l’Europa ha voluto introdurre i crediti Forborne, ovvero i crediti oggetto di concessione. Si tratta di crediti in bonis o deteriorati, nei quali la banca ha fatto delle concessioni, come per esempio la riduzione del tasso d’interesse del finanziamento. Questa è una categoria eccezionale, nella misura in cui non entra negli NPL, ma è usata come mero strumento informativo addizionale

Questa è una prima spolverata introduttiva, del mio lavoro. Di come sia complesso, è vero esistono macro categorie, ma di fatto ogni credito è diverso per diversi fattori, e va quindi trattato nella sua specifica unicità.

Saldo e stralcio – leggi questo articolo prima di presentarlo

Ormai è una pratica diffusa quella del saldo e stralcio, ma vediamo nello specifico che cosa è e sopratutto quando può essere vantaggioso proporlo.

Il saldo e stralcio è una modalità di chiusura di una proposta transattiva secondo la quale il creditore concede la possibilità di estinguere il debito ad un importo inferiore a quello originario.

Essendo un accordo transattivo, può essere presentato in qualsiasi momento. Sia prima di un contenzioso che durante lo stesso. Vale ovviamente da considerare che può essere un vantaggio per entrambe le parti. E se c’è di mezzo un contenzioso che il debitore rischia di perdere, sarà più difficile trattare “sul prezzo”

Quando ho cominciato questo lavoro, era veramente raro parlare di Saldo e stralcio, perché era quasi un tabù, ma non c’erano periodi di crisi così lunghi, e forse sembrava poco onesto cercare di pagare meno del debito che si possedeva.  Ma in realtà, se si arriva ad un accordo transattivo, c’è la convenienza di entrambe le parti, specialmente del creditore, altrimenti non accetterebbe la proposta.

Quindi il saldo e stralcio può essere usato per anticipare, con reciproca soddisfazione, la fine di un contenzioso legale.

Quando si presenta una accordo transattivo, si devono indicare le motivazioni per le quali sarebbe conveniente per il creditore accettare tale proposta. Infatti non basta presentarlo, anche perché il creditore per accettarlo deve avere un interesse specifico. In un accordo ci deve essere l’interesse di entrambe le parti altrimenti non se ne fa niente.

Nella mia esperienza personale, spesso sento clienti che lo pretendono come se fosse un loro diritto, e ancora più spesso mancano le motivazioni per cui una banca dovrebbe prenderlo in considerazione. Naturalmente per privacy non entro nello specifico, ma ammetto che spesso dall’altra parte del telefono o del tavolo sembra che si pretenda pagare di meno perché non si ha interesse nel risolvere il problema.

Quando mi approccio con un cliente, cerco innanzi tutto di far comprendere che se lo chiamo è perché ha un problema, e che probabilmente lo sta sottovalutando. Quindi cerco di trovare la soluzione migliore che rappresenti sia le disponibilità del debitore, con quelle del creditore, che in questo caso è sempre un banca, nel mio caso.

Il saldo e stralcio non è dovuto è concesso

Questo è un punto fondamentale, essendo un accordo transattivo, è il creditore che concede tale possibilità, e il debitore deve fornire tutte le informazioni necessarie perché esista questo tipo di convenienza.

Le probabilità di ottenere un’accettazione aumentano enormemente se sei in grado di spiegare perché il creditore dovrebbe concederti di saldare il tuo debito pagando meno dell’importo dovuto.

Quindi le probabilità si impennano, se si riescono a spiegare tutte le motivazioni per cui è più conveniente per il creditore accettare l’accordo transattivo proposto.

Spesso quindi quando si fa questo tipo di proposta non si deve pensare di risparmiare sul debito, quanto a fare una proposta per risolvere un problema. Specialmente se stiamo parlando di debiti bancari, che portano con se la sofferenza in banca d’italia.

Quindi l’accordo transattivo dovrebbe essere presentato dal debitore, come reciproco vantaggio di chiusura della posizione e non come mero risparmio. Questo piccolo accorgimento potrebbe, infatti far si che la nostra proposta venga accettata.