Daredevil Stagione 1 EP1 – Netflix

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Riprendo una vecchia bozza, che ho lasciato a macerare per un po’, visto che ormai ci siamo manca poco all’uscita del crossover Defender, parliamo proprio del primo Daredevil

L’episodio comincia con l’evento che cambia la vita di Matt Murdock. Lo vediamo bambino steso per terra, con gli occhi chiusi e suo padre che amorevolmente lo prende in braccio.

“Papà non ci vedo” Sono le sue parole, mentre la telecamera stringe sul suo volto, che nonostante l’acido non è stato deturpato

Da qui cominciano le avventure di Daredevil. abbiamo nel corso della prima puntata, che strano chiamarla in questo modo. Possiamo vedere infatti la vita dell’ormai cresciuto avvocato di hell’s kitchen, muovere i primi passi nel percorso che lo trasformerà in super eroe. passando spesso dal presente al passato in maniera quasi naturale.

Ammetto che l’attore riesce a dare perfettamente l’impressione della cecità, quando non porta gli occhiali, i suoi occhi rimangono fissi, dando un realismo incredibile, per quanto quando interpreta Daredevil non si vede assolutamente questo effetto.

Il nostro eroe apre il suo studio legale, certo possiamo dire che è un vero e proprio eufemismo perché si tratta di un appartamento vuoto, un foglio di carta al posto della targhetta Gli eventi del presente sono molto veloci. Ci mostrano quasi subito la vita notturna del futuro diavolo, mentre il lato quotidiano dell’avvocato è molto più rarefatto, per rappresentare l’impossibilità di poter agire in maniera attiva per liberare la città dai suoi problemi.

Il primo episodio si concentra sulla storia della futura segretaria Karen Page, che è la prima ad avere problemi con una delle tante società di Kingpin, che ancora rimane nel mistero, infatti quando viene chiamata una riunione condominiale del crimine di New York l’unico a mancare è proprio il capo dei capi. Forse per voler dare un segno distintivo, non mettersi insieme ai suoi sottoposti, anche perché possiamo vedere come non ci sia nessun tipo di coesione, e quella che dovrebbe essere una riunione dei boss di New York comincia con il contabile che si lamenta per il freddo.

Vengono presentati i capi delle varie fazioni, oltre al contabile possiamo trovare madame Gao, che parla solo cinese, Nobu capo del clan giapponese e due russi che non reggono il confronto con gli altri. Sembrano più dei meccanici che arrotondano che pericolosi membri della mafia russa.

L’episodio oltre alle vicende di Karen mostra anche quanto è radicato il potere di Kingpin, infatti ci dà un assaggio del suo potere quando decide di corrompere una guardia per eliminare la futura segretaria, ma ovviamente è impossibile perché il diavolo la protegge, ma soprattutto il finale dell’episodio ci mostra come sia in grado di cancellare ogni traccia del suo passaggio eliminando tutti gli uomini che ha usato, dal killer professionista in tuta, alla stessa guardia carceraria. Possiamo anche vedere Madame Gao e la sua droga, e come i Giappi vogliano dei palazzi specifici per la zona di hell’s kitchen…ma di questo ne parleremo in un altro momento.

Prima di chiudere fare una scorsa ai personaggi visti in questo episodio

Matt Murdock: L’identità pubblica del diavolo, fa l’avvocato, ma da come si muove e si comporta è solo la facciata che usa di giorno, un’altro modo legale di aiutare la gente, per come l’abbiamo visto non sembra interessato né al guadagno né alla fama. Ogni sua azione è tesa ad aiutare chi ha bisogno del suo aiuto, sia come avvocato che come Eroe. Ancora non ho capito se amiamo più Matt o il suo alter ego Daredevil.

Foggy Nelson: è l’amico di una vita di Matt e con lui decide di aprire il suo proto studio legale, è un personaggio ancora pieno di contraddizioni, che non sembra affatto a suo agio nel mondo legale di New York, sembra ancora un pesce fuor d’acqua, perché si comporta più come il migliore amico di Matt che come avvocato. Nei rari momenti in cui serve la veste legale è infatti Matt a condurre il gioco, alzando la voce se necessario. Ci sarà una sicura evoluzione del personaggio, che non potrà rimanere nel suo limbo, visto che gli eventi precipiteranno da qui a poco.

Karen Page: come abbiamo visto su di lei è incentrato il primo episodio, la sua vita cambia drasticamente, con i tentativi di Kingpin di screditarla e poi di ucciderla. Uno degli elementi che non ho mai compreso dei fumetti americani è come alcuni personaggi non riescano a riconoscere la voce dell’eroe, che ovviamente non prova nemmeno a camuffarla. Lei vede Matt nei panni del diavolo, ma non lo riconosce neanche quando parla. Al termine della puntata possiamo vedere come abbia deciso che lo studio legale Nelson Murdock sia la sua nuova vita, nonostante non abbiano modo di pagarla, perché ha un forte senso di gratitudine, è un personaggio ancora acerbo che nel corso della trama di sicuro cambierà strada più e più volte.

Netflix – Ironfist – La rinascita di Sir Loras Tyrell, il cavaliere di fiori

Finalmente qualcosa di nuovo su Netflix, ho visto solo le prime sette puntate, e devo ammettere che non è male. Certo differisce un po’ dall’originale, ma la storia è comunque godibile, forse ci sono poche scene di combattimento… e poi c’è il cavaliere di fiori. Loras Tyrell che riveste i panni di Iron Fist. Leggi tutto “Netflix – Ironfist – La rinascita di Sir Loras Tyrell, il cavaliere di fiori”

Netflix – Ogni tanto propone qualcosa di Decente

Ho netflix da più di un anno, credo ormai siano quasi due, eppure non mi ha mai soddisfatto veramente. Ogni tanto trovo qualcosa che mi piace, ma è di breve durata. Forse un paio di respiri.

Sono sempre stato un tipo seriale

Mi piacciono molto più le serie che i film, anche perché quest’ultimi sono troppo limitati nella durata. Per quanto c’è da dire che ormai i film hanno allungato di molto la durata e spesso i contenuti mancano. Le serie hanno il loro perché però devono avere un elemento fondamentale. Devono essere lunghe. Odio le serie alla Trono di spade, perché sono troppo corte, 10 episodi sono troppo pochi.

Voglio 22 episodi minimo.

Su Netflix ho scoperto per quale motivo mi piacciono le serie lunghe. L’avevo subodorato con He-Man e i dominatori dell’universo. Una stagione e sessantacinque episodi. L’unica che hanno fatto, credo, o almeno credo, perché è la sola presente su Netflix

Ma grazie a Daitarn 3 ho finalmente compreso, 40 episodi.

Becchiamoci la sigla

Quando l’ho scoperto ieri, la prima cosa che ho fatto è stata fiondarmi sulla prima puntata. Mi sono sempre chiesto come fosse cominciato, la storia per quanto banale, è stata parte della mia infanzia. Credevo ci fosse un inizio, qualcosa che trasformasse Banjo nell’eroe che è.

Invece iniziamo con una puntata normale. Si manca una delle due assistenti, Reika, ma è già presente Beauty, e alla fine della puntata senza nessun motivo apparente se  escludiamoBanjo è figo, ricco e con il fisico… dimenticavo ha anche i capelli azzurri, lei decide di unirsi e comincia a fare subito la chioccia.

Scopriamo solo alla fine della stagione, che non ho ancora visto, quindi, vado a memoria, che è stato il padre di Banjo a creare i meganoidi, ed è per questo motivo che lui si è trasformato nell’eroe anti robot malvagi.

Ho già detto che la trama è banale, ma quando ero piccolo non mi interessavano queste cose, quindi andava bene così. Non posso certo vedere questi cartoni con gli occhi di un adulto, devo farlo con gli occhi del bambino che fui, perché altrimenti spengo o cambio programma.

Cosa che mi è successa con He-Man, ho provato a guardarlo ma non ci sono proprio riuscito, mi sono sforzato, ma spesso a tarda sera mi sono addormentato, non ero riuscito ad entrare nella modalità bambino.