Penny Dreadful S3 e1

Ci siamo!!! siamo di nuovo a parlare di una delle più belle serie horror degli ultimi tempi. Di nuovo? non ne hai mai parlato! Io no, ma è innegabile che sia veramente ben fatta, e non parlo solo del cast stellare, quando dell’atmosfera che riesce a darci.

Mi ci sono avvicinato solo grazie a Netflix, perché mi era sfuggita, non la conoscevo proprio. L’ho vista tutta d’un fiato, la prima e la seconda stagione, in poco meno di una settimana e ne sono rimasto entusiasta, ha saputo trascinarmi e coinvolgermi come poche altre serie, non ci sono puntate di transizione, ma sono un costante climax verso il finale di stagione che ogni volta, ti lascia senza fiato. La storia è ben fatta, ma essendo ambientata in epoca vittoriana, non vuole essere innovativa in senso stretto, ma dare una diversa chiave di lettura in stile horror a ciò che già conosciamo, o almeno dovremmo conoscere, perché fa parte del nostro bagaglio culturale o del nostro immaginario collettivo. Anzi! E’ proprio questo il bello, la serie costruisce un legame tra tutte le storie che già conosciamo, hanno aggiunto personaggi inediti proprio perché la storia fosse cementata e realistica… parlo di alcuni personaggi in particolare che hanno avuto una loro evoluzione nell’arco delle due stagioni, senza però entrare a far parte del gruppo di “uomini straordinari”. La metto tra virgolette perché la mia è una citazione, o un omaggio se preferite, perché credo che sia stato d’ispirazione oltre che punto di partenza della storia, anche se ora a distanza di due stagioni quasi non si riconosce più perché si è fatta molta strada. Il colore della serie è il nero del mondo ed il rosso del sangue, che sono i colori della grande epoca vittoriana, ogni tanto pensiamo a qualcosa di bello, ma se guardiano la letteratura sono proprio questi i colori ben ripresi nella serie

Tutti i personaggi sono dannati, per colpe che hanno commesso o perché predestinati alla dannazione, e sono tutti ben caratterizzati e profondi, tanto da non scoraggiarsi dal loro destino e dagli eventi arrivando a compiere il proprio destino anche quando la dannazione cala su di loro come un pesante mantello. L’unico che non riesce a sopportare il peso della sua dannazione è Ethan Chandler perché sta affrontando qualcosa di veramente pesante, e non ha l’esperienza che hanno altri personaggi, ma ne parleremo tra poco…

La seconda stagione finisce con una vera e propria diaspora, quindi l’inizio della terza è una corsa alla riunione dei personaggi… anche se non penso che saranno tutti insieme se non alla fine… è molto probabile che il centro del mondo non sarà Londra, o non sarà solo Londra, ma un ritorno nella città vittoriana per eccellenza sarà comunque inevitabile.

Di solito non parlo mai dei cattivi in una serie, perché è difficile che ci sia un connotato così netto e distintivo, ma in Penny dreadful possiamo parlare tranquillamente di cattivi come antitesi agli antieroi che compongono la “squadra”. Lo so è riduttivo chiamarla squadra perché è un accozzaglia di dannati che prova a combattere il male, ed è proprio questo il fattore che ci permette di parlare di cattivi, in senso stretto… (Dorian Gray e Lily Frankenstein) che hanno avuto un ruolo centrale nel finale di stagione di Viktor, ma che non hanno ancora espresso il loro vero potenziale, per quanto abbiano accompagnato gli altri nel loro viaggio verso la salvezza. L’impatto è così forte su un personaggio così chiuso, che il risultato è stato sensazionale, la scena finale della seconda stagione a mio modo di vedere la serie è stata memorabile come la decisione di Viktor di non comunicare agli altri quale è la sua dannazione e che cosa è capace di fare, nonostante abbia creato il mostro perfetto, che ha percorso la via dell’umanità per decidere di abbandonarla seguendo proprio Doria Gray

Nella terza stagione viene introdotto ad hoc un nuovo personaggio, in effetti se ci ragioniamo sopra era proprio ciò che mancava, come possiamo parlare di epoca vittoriana senza pensare al dottor Jekyll, vedremo se la scelta di farlo indiano è azzeccata o meno. Essendo un personaggio che entra nella terza stagione scopriamo essere l’unico che conosce veramente Viktor, sa di cosa ne è capace, anche se solo a livello Teorico e gli promette che gli mostrerà le sue meraviglie. Ma li vediamo parlare come amici e soprattutto come pari, perché si conoscono e quindi non devono nascondere nulla del passato o della parte più oscura… credo che anche questo passaggio sia veramente ben studiato.

Sul lato Americano Ethan viene salvato dagli uomini del padre, che hanno sterminato un intero treno per salvarlo, eliminando tutto e tutti, escluso ovviamente Bartholomew Rusk che nel corso del tempo è diventato una sorta di Nemesi del Lupus Dei… alla fine della seconda stagione quest’ultimo decide di confessare i suoi crimini, e l’ispettore svela le carte, da qualche tempo aveva l’ordine di trasferimento negli USA, ma voleva prima arrivare ad una sua confessione, che ottiene sempre, anche in questo caso. Rusk non è il classico poliziotto, ma una mente brillante che ha avuto la pazienza di attendere il cedimento della mente di Ethan, non tutti infatti possono affrontare gli orrori, o guardare l’abisso senza rimanerne almeno scioccati. Ethan non decide di confessare perché è stato convinto da Rusk, quanto perché non ce la fa più a tenere per se  la sua natura. Un peso nell’animo fin troppo grande da sostenere.

Sir Malcom Murray è in Africa, ma si accorge che non è più la grande meta che conosceva, è diventato un territorio corrotto e pieno di pericoli, l’incontro con Keatenay, nuovo personaggio, lo riporta al suo dovere e alla necessità di andare Da Ethan Chandler che è nei guai negli stati uniti.

Ci sono le premesse per un’ottima stagione anche se avrei voluto parlare maggiormente di continuità con la seconda stagione, che per quanto sia stata rispettata manca proprio dei cattivi, ovvero Dorian Gray e Lily Frankenstein. Parlare di cattivi mi fa sorridere, un po’ ma credo sia giusto chiamarli così, non perché esista veramente il bene o il male in questa serie, ma come contrapposizione con i nostri eroi dannati, che devono affrontare le loro peripezie per poter liberarsi dal fardello della dannazione. Dorian Gray è un personaggio veramente ben fatto, e non vederlo nella prima puntata della stagione è stato veramente strano, nel finale ha fatto toccare il fondo a Viktor che ha provato ad eliminare sia lui che Lily senza riuscirci ovviamente.

Sto dimenticando qualcuno? Si direi di si. Un personaggio veramente bello, ma un po’ distante dal resto della compagnia, infatti non vi è mai entrato John Clare affronta le difficoltà del gelo mentre la sua nave è ferma in mezzo ai ghiacci. Nel corso delle due stagioni viste fin qui è diventato da mostro ad essere umano, per quanto non lo sia affatto, proprio nella ricerca del suo posto nel mondo, in questo è stato aiutato da Vanessa Ives che ha speso molto tempo a parlare con lui senza sapere ne chi fosse, ne cosa volesse, un punto di raccordo molto interessante e studiato.

Ho visto la puntata prima in Inglese poi in italiano, e devo dire che il finale è bello solo in lingua originale… Dracula che parla è uno spettacolo, in italiano perde molto del suo fascino, ma lo sappiamo il doppiaggio è un arte, ma non sempre riesce a rendere ciò che è perfetto in lingua originale.

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