Mutui incagliati che cosa fare e come comportarsi

Questo articolo è dedicato al mio lavoro, si parla di mutui incagliati. Un problema che affligge molti risparmiatori Italiani. Nel mio lavoro, che riguarda appunto gli NPL devo dire che trovo fin troppe cause di difficoltà per le famiglie italiane.

Oggi più che mai è un vero problema, che quasi tutti sottovalutano. Le cause possono essere diverse, dalla perdita del lavoro a mille altri fattori, che non affronterò per non appesantire il discorso.

Che cosa è un mutuo incagliato?

Un ritardo nei pagamenti, o anche semplicemente qualche rata scaduta e non pagata non portano alla sofferenza bancaria, la segnalazione in centrale rischi banca d’italia. Tuttavia rappresentano una valutazione della posizione in termini negativi. il così detto incaglio, ovvero una via di mezzo delle posizioni in bonis e quelle a sofferenza. Una sorta di limbo dove oggi vivono tante famiglie italiane.

L’incaglio è una temporanea difficoltà, che per sua natura è transitoria. Il consumatore ha facoltà di rientrare in bonis, e quindi superare la condizione di incaglio, oppure la banca ha la facoltà di revocare il fido concesso, e quindi si parla di sofferenza.

La posizione incagliata verrà ovviamente segnalata in centrale rischi, così che tutte le altre banche possano conoscere lo stato di difficoltà, anche se temporaneo. Il risultato è un effetto di “credit crunch” ovvero impossibilità di accesso al credito. Gli altri istituti infatti non concederanno ulteriori prestiti o affidamenti essendo, di fatto, già alto il rischio di insolvenza.

Fondo di solidarietà dei mutui per l’acquisto della prima casa
Il Fondo consente ai mutuatari di presentare alla banca che ha erogato il mutuo per l’acquisto dell’abitazione principale, di richiedere la sospensione del pagamento dell’intera rata fino ad un massimo di due volte, per complessivi 18 mesi, al verificarsi dei seguenti eventi occorsi nei 3 anni precedenti alla presentazione della richiesta di sospensione:
a)   perdita del posto di lavoro a tempo determinato o indeterminato o dei rapporti lavorativi di cui all’art. 409 del cpc;
b)   morte;
c)    handicap grave o condizione di non autosufficienza.

I principali requisiti per l’accesso sono, tra gli altri, un reddito Isee non superiore a 30.000 euro e l’importo di mutuo non superiore a 250.000 euro per l’acquisto di un’immobile non di lusso adibito ad abitazione principale.

Di fatto il fondo serve proprio a superare la condizione di difficoltà dei mutui incagliati.

Mutui incagliati

La mia esperienza personale sui mutui incagliati, comincia ad essere abbastanza ampia. E quello che realmente mi preoccupa e che molto spesso le persone in difficoltà, mettono fin troppo da parte le rate del mutuo.  Certo, spesso è difficile, ma è anche vero che se si richiede la sospensione, devono essere pagate le rate in arretrato. Ed è di fondamentale importanza continuare a versare ogni mese, anche poco, proprio per dimostrare il principio di buona fede di cui parla il codice civile.

Dimenticarsi, infatti, del proprio mutuo perché si è in difficoltà, non è certo la migliore delle soluzioni. Specialmente in un periodo come questo. Quindi la cosa migliore è cercare di versare qualcosa, in modo che la creditoria non si alzi troppo. Ogni mese la rate del mutuo incrementa il ritardo, quindi smettere di versare completamente è controproducente.

Personalmente non condivido l’atteggiamento dilatorio e sfuggente che molti decidono di adottare. Quando si tratta specialmente del mutuo di casa, è qualcosa che considero irreale. si rischia solo la revoca fidi, e magari un precetto sullo scaduto, tutti passi che poi porteranno alla sofferenza, e quindi al dover restituire l’intero importo del mutuo. Quest’ultimo spesso porta poi all’esecuzione immobiliare, con la conseguente perdita dell’immobile. Certo i tempi non sono brevi, ma la cosa migliore è sempre trovare una soluzione, magari potendo contare sulla sospensione.

Rispondi