tredici – Netflix

Mi arriva una mail da Netflix, che mi dice che la serie può interessarmi. Mi chiedo per quale motivo, l’algoritmo mi segnala alcune delle nuove uscite ed altre no. Ma non voglio pensarci troppo.

Nuova serie per teenagers americani, ammetto che se si eliminano le parti veramente noiose, e se pur molto distanti dalla mia visione di serie può risultare interessante per l’innovazione, che manca molto più di quanto tutti noi immaginiamo. Infatti Tredici è un laboratorio innovativo, un tipo di sceneggiatura nuovo che trasporta lo spettatore all’interno della trama.

La fotografia è ricercata, di solito non si ha questo livello di qualità, nei primi minuti di visione del primo episodio ho avuto la netta impressione che fosse ambientata negli anni ‘80. Ovviamente non è così, anzi, però la scelta di dare una falsa pista è sicuramente apprezzabile. Perché la falsa pista? Perché vengono mostrati nei primi minuti solo elementi vintage. macchina d’epoca, e soprattutto uno stereo con le cassette. Qualcosa che francamente avevo quasi dimenticato.

E’ infatti l’aspetto retrò di questa serie che mi ha colpito, l’elemento delle cassette è costante perché il titolo parla appunto di 13 lati delle cassette. Registrati prima del suicidio? Di una ragazza.

In realtà non sappiamo nulla se non che sulle cassette ci sono i motivi che hanno portato la ragazza a togliersi la vita. Arrivano per caso al protagonista, che è un antieroe puro, manca di tutti gli elementi, così americani, dell’Eroe.

Ha difficoltà a parlare con gli altri, e diventa ossessionato dalle cassette perché sente la voce della ragazza che amava, ma essendo tutto basato sulla consapevolezza e sulla coscienza portata dalle registrazioni, sappiamo poco alla volta, trasportando lo spettatore con i tempi del personaggio, che per suoi problemi personali, ci mette molto di più degli altri.

Così possiamo vedere come intorno a lui tutti conoscano il contenuto delle cassette, e lui sia l’ultimo ignaro ragazzo della scuola a sentire il contenuto, ovviamente non sarà così, almeno credo. Di fatto però intorno a lui tutti si muovono sapendo delle registrazioni, una sorta di testamento – denuncia della ragazza contro tutti i suoi apparenti amici. In modo che lei possa colpirli anche dopo la morte, una sorta di angelo vendicatore in stile americano. Anche perché sfruttando la lentezza del personaggio principale, i tempi si dilatano e si incrociano i ricordi che ha, in modo del tutto naturale.

Ovviamente non è tutto rosa e fiori, i drammi del liceo sono pesanti e noiosi, e possiamo vedere come i liceali si preoccupino di questo lascito in maniera imprevedibile, ma di certo non riusciamo ad essere troppo interessati alla trama perché il target è veramente basso, però esiste una sorta di percorso che potrebbe portare a qualcosa di inaspettato visto che i presupposti per qualcosa di esplosivo ci sono tutti.

Essendo un Anti eroe il personaggio principale, chiuso in se stesso, e con pochi rapporti con i suoi coetanei, unito ai problemi del passato di cui abbiamo spesso accenni, ma che di fatto sembrano ancora presenti, oltre che l’assenza e la distanza dei genitori può essere un ottimo climax, quando finalmente sentirà i motivi per cui è all’interno dei tredici lati delle cassette.

Nell’era digitale, la volontà di tornare indietro, di mettere in discussione la tecnologia può essere interessante, e forse è proprio questo ciò che hanno voluto gli sceneggiatori, far vedere un mondo passato, che sembra distante quanto l’antica roma.

Al momento sono all’episodio quattro, cassetta due lato B, l’ho cominciato da poco, però la trama non scorre, si blocca ogni tanto, forse perché non ci sono elementi che legano la storia. Quasi tutti, anzi tutti tranne il protagonista hanno ascoltato le cassette. Alcuni hanno paura, però molti dei comportamenti al momento sono no sense, speriamo che possano essere spiegati dopo.

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